Che cos’è la Comunicazione Aumentativa ed Alternativa
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Ipotesi di progetto educativo per bambini con gravi disabilità dello sviluppo senza disabilità motoria, concentrato sull’Early Communication.
Titolo del Progetto: “Comunicare Attraverso l’Espressione: Un Viaggio di Early Communication”
Obiettivo Principale: Migliorare le abilità di comunicazione precoce nei bambini con disabilità dello sviluppo senza disabilità motoria.
Obiettivi Specifici:
1. Valutazione Iniziale: Condurre una valutazione individuale delle abilità comunicative di ciascun bambino per identificare i loro punti di forza e le aree di miglioramento.
2. Sviluppo della Comunicazione Non Verbale: Concentrarsi sulle espressioni facciali, il contatto visivo e il linguaggio del corpo come mezzi di comunicazione iniziale (Early Communication).
3. Comunicazione con Immagini: Utilizzare immagini e simboli per aiutare i bambini a esprimersi e comunicare il proprio bisogno comunicativo.
4. Comunicazione Assistiva e Tecnologia: Introdurre dispositivi di comunicazione assistiva (AAC) e tecnologie adattive per facilitare la comunicazione.
5. Comunicazione Interattiva: Promuovere l’interazione tra i bambini attraverso giochi e attività che richiedono la comunicazione reciproca.
6. Coinvolgimento delle Famiglie: Coinvolgere attivamente le famiglie nei progressi dei bambini, offrendo supporto e risorse per favorire la comunicazione a casa.
Attività del Progetto:
1. Sedute Individuali: Programmare sedute individuali con ciascun bambino per facilitare, supportare e soprattutto praticare abilità di comunicazione non verbale.
2. Laboratori di Comunicazione: Organizzare laboratori interattivi in piccoli gruppi, dove i bambini possono esercitarsi nella comunicazione utilizzando immagini e simboli.
3. Introduzione agli strumenti di CAA (AAC): Gradualmente, introdurre dispositivi di comunicazione assistiva appropriati per ciascun bambino e insegnare loro come utilizzarli.
4. Attività Artistico-Espressive: Utilizzare attività artistiche e creative per incoraggiare l’espressione e la comunicazione attraverso l’arte.
5. Giornate Familiari: Organizzare giornate in cui le famiglie possono partecipare attivamente alle attività di comunicazione dei loro bambini e ricevere formazione sull’uso di AAC.
6. Coinvolgimento dei familiari: Somministrazione del questionario di Barry Prizant
7. Valutazione Continua: Monitorare costantemente progressi dei bambini attraverso osservazioni e registrazioni durante le attività.
Risultati Attesi:
1. Miglioramento delle abilità di comunicazione non verbale.
2. Abilità di utilizzare dispositivi di comunicazione assistiva.
3. Incremento del coinvolgimento sociale e delle interazioni tra i bambini.
4. Famiglie più consapevoli e capaci di sostenere la comunicazione dei propri figli.
Valutazione Finale:
Alla fine del progetto, verranno condotte valutazioni individuali per misurare i progressi compiuti da ciascun bambino nelle abilità di comunicazione. Sarà anche importante raccogliere il feedback delle famiglie e dei membri del personale coinvolto per valutare l’efficacia complessiva del progetto.
Questo è solo un esempio di come potrebbe essere strutturato un progetto educativo basato sulla Early Communication per bambini con gravi disabilità dello sviluppo senza disabilità motoria. Potremmo personalizzarlo ulteriormente in base alle specifiche esigenze dei bambini e alle risorse disponibili.
Titolo del Progetto: “Comunicare Attraverso l’Espressione: Un Viaggio di Early Communication”
Obiettivo Principale: Migliorare le abilità di comunicazione precoce nei bambini con disabilità dello sviluppo senza disabilità motoria.
Obiettivi Specifici:
1. Valutazione Iniziale: Condurre una valutazione individuale delle abilità comunicative di ciascun bambino per identificare i loro punti di forza e le aree di miglioramento.
2. Sviluppo della Comunicazione Non Verbale: Concentrarsi sulle espressioni facciali, il contatto visivo e il linguaggio del corpo come mezzi di comunicazione iniziale (Early Communication).
3. Comunicazione con Immagini: Utilizzare immagini e simboli per aiutare i bambini a esprimersi e comunicare il proprio bisogno comunicativo.
4. Comunicazione Assistiva e Tecnologia: Introdurre dispositivi di comunicazione assistiva (AAC) e tecnologie adattive per facilitare la comunicazione.
5. Comunicazione Interattiva: Promuovere l’interazione tra i bambini attraverso giochi e attività che richiedono la comunicazione reciproca.
6. Coinvolgimento delle Famiglie: Coinvolgere attivamente le famiglie nei progressi dei bambini, offrendo supporto e risorse per favorire la comunicazione a casa.
Attività del Progetto:
1. Sedute Individuali: Programmare sedute individuali con ciascun bambino per facilitare, supportare e soprattutto praticare abilità di comunicazione non verbale.
2. Laboratori di Comunicazione: Organizzare laboratori interattivi in piccoli gruppi, dove i bambini possono esercitarsi nella comunicazione utilizzando immagini e simboli.
3. Introduzione agli strumenti di CAA (AAC): Gradualmente, introdurre dispositivi di comunicazione assistiva appropriati per ciascun bambino e insegnare loro come utilizzarli.
4. Attività Artistico-Espressive: Utilizzare attività artistiche e creative per incoraggiare l’espressione e la comunicazione attraverso l’arte.
5. Giornate Familiari: Organizzare giornate in cui le famiglie possono partecipare attivamente alle attività di comunicazione dei loro bambini e ricevere formazione sull’uso di AAC.
6. Coinvolgimento dei familiari: Somministrazione del questionario di Barry Prizant
7. Valutazione Continua: Monitorare costantemente progressi dei bambini attraverso osservazioni e registrazioni durante le attività.
Risultati Attesi:
1. Miglioramento delle abilità di comunicazione non verbale.
2. Abilità di utilizzare dispositivi di comunicazione assistiva.
3. Incremento del coinvolgimento sociale e delle interazioni tra i bambini.
4. Famiglie più consapevoli e capaci di sostenere la comunicazione dei propri figli.
Valutazione Finale:
Alla fine del progetto, verranno condotte valutazioni individuali per misurare i progressi compiuti da ciascun bambino nelle abilità di comunicazione. Sarà anche importante raccogliere il feedback delle famiglie e dei membri del personale coinvolto per valutare l’efficacia complessiva del progetto.
Questo è solo un esempio di come potrebbe essere strutturato un progetto educativo basato sulla Early Communication per bambini con gravi disabilità dello sviluppo senza disabilità motoria. Potremmo personalizzarlo ulteriormente in base alle specifiche esigenze dei bambini e alle risorse disponibili.
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Sara: Servizi per l'Autonomia la Riabilitazione e l'Apprendimento
Augmentative and Alternative Communication (AAC) in italiano Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è un approccio clinico/educativo/riabilitativo che si rivolge a persone con disabilità verbali e si propone di perseguire l’aumento delle capacità comunicative del bambino o dell’adulto.
"Comunicazione Aumentativa e Alternativa" è il termine usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la capacità di relazione delle persone per cui la comunicazione verbale, letta e scritta risulta inefficace o assente.
Storicamente nasce per bambini e adolescenti con esiti di cerebrolesioni e si afferma rapidamente grazie alla possibilità che offre a queste persone di comunicare attraverso sequenze di immagini i propri bisogni e desideri comunicativi. Dall’iniziale esperienza sono passati ormai più di trent’anni e in molte nazioni l’AAC rappresenta un approccio e un insieme di strategie importanti anche per persone con disabilità dello sviluppo e cognitive. Inizialmente la comunicazione è alternativa al discorso (alternative to speech) ovvero un sistema in output basato su una comunicazione simbolica attraverso la combinazione di immagini. Quando la comunicazione si serve di più simboli di un codice oppure di immagini, foto e disegni si definisce con il termine Alternative, ovvero alternativo al linguaggio nella sua forma sonora. I soggetti che riescono ad accedere a questo sistema riescono anche ad usarlo in comprensione (lettura di simboli).
Per la maggior parte delle persone con disabilità verbale, invece, si può costruire un modello operativo basato in input (in comprensione) su una comunicazione visiva e uditiva (Comunicazione Aumentativa).
Altre persone possono presentare capacità di lettura e scrittura ma non essere in grado per diverse ragioni di scrivere, questi soggetti necessitano di incrementare (Augmentative) le loro possibilità comunicative attraverso l’utilizzo di Tecnologie Assistive.
Altri ancora possono voler comunicare qualcosa ma non sapere come fare, oppure ricevono informazioni ma non sono in grado di decodificarle in maniera esaustiva. In questi casi la mediazione dell’interlocutore diventa di fondamentale importanza nell’attribuzione di significato corretto ai comportamenti non verbali, seppur non convenzionali, e nel rendere quanto più possibile prevedibili e riconoscibili eventi e situazioni (Augmentative).
La formazione in tale ambito degli operatori socio-sanitari e della scuola è fondamentale per affrontare le problematiche di chi è impossibilitato a comunicare.
"Comunicazione Aumentativa e Alternativa" è il termine usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la capacità di relazione delle persone per cui la comunicazione verbale, letta e scritta risulta inefficace o assente.
Storicamente nasce per bambini e adolescenti con esiti di cerebrolesioni e si afferma rapidamente grazie alla possibilità che offre a queste persone di comunicare attraverso sequenze di immagini i propri bisogni e desideri comunicativi. Dall’iniziale esperienza sono passati ormai più di trent’anni e in molte nazioni l’AAC rappresenta un approccio e un insieme di strategie importanti anche per persone con disabilità dello sviluppo e cognitive. Inizialmente la comunicazione è alternativa al discorso (alternative to speech) ovvero un sistema in output basato su una comunicazione simbolica attraverso la combinazione di immagini. Quando la comunicazione si serve di più simboli di un codice oppure di immagini, foto e disegni si definisce con il termine Alternative, ovvero alternativo al linguaggio nella sua forma sonora. I soggetti che riescono ad accedere a questo sistema riescono anche ad usarlo in comprensione (lettura di simboli).
Per la maggior parte delle persone con disabilità verbale, invece, si può costruire un modello operativo basato in input (in comprensione) su una comunicazione visiva e uditiva (Comunicazione Aumentativa).
Altre persone possono presentare capacità di lettura e scrittura ma non essere in grado per diverse ragioni di scrivere, questi soggetti necessitano di incrementare (Augmentative) le loro possibilità comunicative attraverso l’utilizzo di Tecnologie Assistive.
Altri ancora possono voler comunicare qualcosa ma non sapere come fare, oppure ricevono informazioni ma non sono in grado di decodificarle in maniera esaustiva. In questi casi la mediazione dell’interlocutore diventa di fondamentale importanza nell’attribuzione di significato corretto ai comportamenti non verbali, seppur non convenzionali, e nel rendere quanto più possibile prevedibili e riconoscibili eventi e situazioni (Augmentative).
La formazione in tale ambito degli operatori socio-sanitari e della scuola è fondamentale per affrontare le problematiche di chi è impossibilitato a comunicare.
Le pagine della sessione UTILITA' contengono:
- esempi di applicazione di CAA con idee e materiale per facilitare la comunicazione delle persone con bisogni comunicativi complessi,
- alcune lezioni tenute ai corsi.
- esempi di applicazione di CAA con idee e materiale per facilitare la comunicazione delle persone con bisogni comunicativi complessi,
- alcune lezioni tenute ai corsi.
LINK UTILI:
SARA di Marco Gagliotta
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